Il curioso aneddoto, del litigio tra i due fratelli, è una delle storie più memorabili che, in epoca moderna, ci ha regalato il confronto tra Independiente e Racing. Una partita che è anche uno dei classici più importanti dell’Argentina oltre che una delle più grandi rivalità sportive al mondo.
E’ la quarta giornata del Torneo di Clausura del 2003, quando il calendario del campionato argentino regala la sfida tra i due grandi club di Avellaneda e per la prima volta ci sono due giocatori in campo con maglie diverse ma con lo stesso cognome sulla schiena: Milito.
Fratelli nella vita ma rivali sul campo e nella fede calcistica poichè quel giorno entrambi hanno difeso a morte i colori per cui facevano il tifo e senza voler concedere all’altro la minima possibilità di vincere.
La famiglia Milito infatti è sempre stata divisa dai colori rosso e bianco-azzurro. Diego, il fratello maggiore, ha attraversato tutte le divisioni minori del Racing fino a debuttare in prima squadra nel dicembre 1999. Gabriel, con il quale c’è appena un anno di differenza, ha fatto lo stesso però nella squadra vicina debuttando nei Diavoli Rossi argentini nel 1997.
Quando si incontrano quel pomeriggio, era la seconda volta che giocavano quel derby faccia a faccia. Nella loro prima partita il punteggio aveva favorito l’Independiente con un 4 – 1. Tuttavia, quel giorno Gabriel era stato espulso a soli 15 minuti dall’inizio della partita.
Al ritorno, nel marzo 2003, il Racing parte con slancio e passa subito in vantaggio con un gol al minuto 11, firmato proprio dal Principe Diego Milito. Pochi istanti dopo quel gol arriva il famoso atto della discordia che ha visto protagonisti i due fratelli.
Cinque minuti dopo il gol, Juan Manuel Torres, centrocampista del Racing, scappa verso la porta avversaria e davanti ha la difesa dell’Independiente piazzata malamente.
Gabriel Milito, baluardo difensivo di quella squadra, si butta in un disperato recupero facendo il classico intervento falloso da dietro per fermare un’azione molto pericolosa. E’ così che Diego corre verso l’arbitro (Horacio Elizondo) chiedendo con veemenza il cartellino rosso per Gabriel, visto che era l’ultimo uomo.
L’arbitro ha cercato di sistemare le cose con un cartellino giallo, mentre l’attaccante del Racing ha continuato a chiedere l’espulsione del fratello, fatto che non è piaciuto per niente a Gabriel, che è andato ad affrontarlo. L’immagine è sorprendente, i due Milito che quasi pensano di mettersi le mani addosso e si mandano a quel paese con gesta eloquenti nel bel mezzo della partita e come chissà quante volte avevano fatto nell’intimità della loro casa.
La rabbia non è finita qui, perché durante il resto della partita i due giocatori si sono cercati e punzecchiati. C’è stato un mormorio nello stadio quando Diego ha calciato Gabriel da dietro, vendicando un fallo di quest’ultimo pochi minuti prima.
Alla fine, la partita è finita 1 – 1 e il litigio tra i fratelli è rimasto uno dei grandi aneddoti della rivalità di Avellaneda.
Anni dopo los hermanos la raccontano così:
Ho conosciuto la “Veronica” di Zidane e rimasto stregato dal Superclasico di Buenos Aires . Seguo più gli eventi sportivi da divano che quelli mondani da drink in mano.
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