Oggi 21/12/2017 in Catalogna si vota per l’Elezione del Governo Regionale, che era stato destituito alla fine di Ottobre 2017 dopo il noto referendum indipendentista.
Proprio in quei giorni, e in un clima socio-politico surreale, si è giocato il match di Liga tra Girona e Real Madrid ovvero:
la città roccaforte e cuore pulsante dell’indipendentismo catalano contro la squadra che invece rappresenta Madrid ed il Governo Centrale.
Ne è venuto fuori un evento che ha esasperato l’orgoglio di tutto il movimento catalano.
Girona – 29/10/2018 – Arriva il Real Madrid
Si può solo immaginare la carica emotiva con cui un catalano abbia vissuto questa partita.
Basti pensare che al Palazzo Municipale hanno sostituito la bandiera Spagnola con quella Catalana.
Fino all’ultimo non si sapeva se si sarebbe giocata a porte chiuse o aperte! Deliberato lo svolgimento regolare della partita, i (pochi, circa quindicimila) biglietti si sono polverizzati in qualche ora.
La squadra del Real Madrid è arrivata a Girona in incongnito, per non ritrovarsi in qualche strana situazione che potesse degenerare.
Puigdemont è formalmente l’ex presidente del Governo Catalano appena destituito dalla sua carica in quegli stessi giorni. Difficile immaginare come abbia vissuto questo evento.
Lui che è nato a pochi chilometri da Girona, città che poi lo ha adottato e dove ha vissuto per tanti anni diventandone anche Sindaco dal 2011 al 2016.
Nessuna immaginazione, ma pura realtà invece lo spettacolo che la tifoseria della piccola squadra catalana ci ha regalato.
Contrariamente a quanto si pensava sono stati i momenti in cui durante l’incontro la politica ha davvero preso il sopravvento.
Il massimo si è avvertito con un fortissimo e sostenuto coro al 17mo minuto quando da tutti i settori dello stadio al grido scandito di IN DI PE NDE NCIA
Ma vuoi o non vuoi non è stata solo una partita di calcio. E’ stata anche parte di una rivincita dell’orgoglio e del
sentimento catalano che battendo il Real, ha battuto l’icona della squadra di Madrid, della capitale, quella che è stata la squadra di Franco.
E’ stato inoltre il primo incontro ufficiale tra le due squadre, infatti il Girona è stato promosso in Liga quest’anno per la prima volta nei suoi 87 anni di storia. Si infatti la piccola neopromossa si è permessa il lusso di battere con una partita tutta d’orgoglio i campioni d’europa in carica.
Antefatto della Partita: Madrid 28/10/2017
Soraya Saenz de Santamaria è dal 28 Ottobre 2017 a capo del governo della regione indipendentista della Catalogna.
Proprio perchè di Vallodolid, e perciò Castigliana ed unionista, è stata nominata a questa carica dal premier Mariano Rajoy in risposta alla crisi politica che è scaturita in Spagna successivamente al referendum
per l’indipendenza della Regione di cui Barcellona ne è la capitale e Girona la roccaforte del suo presidente.
Carles Puigdemont, da quel giorno è infatti formalmente l’ex presidente della Generalitat de Catalunya dopo che tutte le cariche del governo catalano sono state destituite e rimesse a membri di fiducia con lo scopo
di arrivare fino alle prossime elezioni regionali già indette per il 21 dicembre 2017.
Genesi della Crisi Politica
Non ci compete il dibattito sulle motivazioni politiche che spingono la Catalogna all’indipendentismo:
leggendo in rete si evincono alcune motivazioni di carattere socio-economico oltre che storico ed ognuno è mediamente intelligente per ritenerle legittime o meno.
Ci basta però sapere che la Catalogna rivendica ormai da tempo un’insistente autonomia da Madrid ovvero dal governo centrale Spagnolo.
Già nel 2012 vi era stato un tentativo di referendum che il Parlamento Catalano aveva approvato per l’inverno 2014.
chiamando i cittadini a schierarsi a favore o contro l’indipendenza. Il Tribunale Costituzionale Spagnolo si pronunciò sull’illegittimità della votazione e perciò, benchè si tenne ugualmente, non ebbe valore legale oltre che essere poco partecipato.
Il Contesto Attuale
Oggi la partita politica si gioca sulla legalità del referendum del Primo Ottobre 2017.
Infatti già nel 2015, sulla scia mediatica ddegli avvenimenti del 2014, le elezioni catalane furono vinte da una coalizione indipendentista, Junts pel Sí che nel settembre dello stesso anno ha votato in favore di una legge
per organizzare un referendum assolutamente vincolante titolata “Ley del referéndum de autodeterminación vinculante sobre la independencia de Cataluña”
Immediatamente il tribunale costituzionale Spagnolo ha sospeso la legge ordinando alle forze di polizia di sequestrare
il materiale per il referendum stesso. Ovviamente il Governo Catalano sostiene invece che il referdum del primo ottobre sia legale!
E’ in questo clima, durato un anno, che più di 2 milioni di cittadini catalani si sono avvicinati alle urne per rispondere
con un SI o con un NO a questa domanda “Vuoi che la Catalogna diventi uno Stato indipendente in forma di Repubblica?”
Quanto successo quel giorno è ormai storia contemporanea,con la polizia che è intervenuta per fermare il voto
e sequestrare le urne: scontri e cariche verso manifestanti e civili, oltre che spari con proiettili di gomma.
Caos di ordine pubblico e di ordine politico con la svolta del 27 Ottobre destituendo Pigduemont.
Madrid che mostra il pugno duro verso la Catalogna affermando che la nazione è unica ed indivisibile come da Carta Costituzionale.
FC Girona – MAI STATI STATI IN A
La Squadra di Girona era l’unica tra le province catalane a non essere mai stata in prima divisione ed insieme a Barcellona ed Espanyol rappresenta la catalogna nella Liga 2017/2018.
E’ tra l’altro una società satellite del Manchester City allenato da Pep Guardiola e dichiarato ambasciatore per l’indipendenza della catalogna.
Il traguardo raggiunto è un meritato premio per l’ottimo lavoro fatto dal Club e dal suo allenatore Machin,
passando in 4 anni dalla terza alla prima divisione.
Eppure solo l’anno prima, il 7 Giugno 2015, i tifosi del Girona avevano conosciuto il giorno più triste, passato alla storia con il nome di “il giorno di Lugo”. Quando ormai tutto lo stadio celebrava l’ascesa in Liga, ecco la beffa di un gol preso al 91mo minuto.
Fortunatamente il sogno è solo rimandato e diventa realtà solo un anno più tardi nel pareggio con il Saragozza alla penultima di campionato.
La Partita ad alto contenuto extrasportivo
Se le motivazioni fanno sempre la differenza, oggi i giocatori in maglia biancorossa erano davvero delle furie
e fin da subito hanno iposto alla gara un ritmo brillante ed aggressivo. Troppo divario tecnico tra le due compagini,
da colmare con il recupero forsennato delle seconde palle e non a caso il Girona è la squadra della Liga con più cartellini gialli.
La dice lunga su come possa mettere in difficoltà squadre in stile Real appunto, che amano invece il possesso palla per ragionare.
Eppure, per quella legge non scritta del calcio secondo la quale a gol mancato corrisponde un gol subito, in 30 secondi
la squadra di casa passa dal possibile 1 a 0 (palo) allo svantaggio siglato da Isco.
Non si disunisce il Girona e più che rischiare di rendere un altro riesce invece a cogliere un altro palo davvero clamoroso che lascia presagire una giornata storta.
Eppure il pubblico lo abbiamo detto, fa la sua parte e fischia tutto ciò che ha la camiseta blanca soprattutto Cristiano Ronaldo e Ramos.
Nel secondo tempo è Stuani, vecchia conoscenza del calcio italiano (del quale però non si ricordano più di 3 presenze
in serie A con la Reggina) a suonare la carica con l’immediato pareggio. Nella bolgia dello Stadio Montilivi arriva d’inerzia poco dopo il sorpasso con l’altro attaccante Porta, che probabilmente in fuorigioco, segna di tacco la rete del definitivo 2 a 1. E’ quindi una giornata storica per il club, che raccoglie un risultato prestigioso. Sicuramente la vittoria più importante
in quasi novant’anni di storia.
Il contesto socio-politico che ha fatto da cornice alla partita gli dà un forte significato extra calcistico e per come è
andata sembra un messaggio che i catalani mandano a Rajoy.
C’è anche spazio per una nota di colore, avvenuta quando a seguito di un errore di Ronaldo tutto lo stadio lo schernisce
al grido di MESSI – MESSI – MESSI perseguendo una forma di continuo dualismo tra elementi catalani e madridisti.
Ho conosciuto la “Veronica” di Zidane e rimasto stregato dal Superclasico di Buenos Aires . Seguo più gli eventi sportivi da divano che quelli mondani da drink in mano.
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