Sono stato a Manchester nel lontano 2009, giusto un mese per rispolverare un inglese maccheronico; 30 giorni per conoscere più da vicino una città che fino ad allora conoscevo solo per sentito dire e per il trasferimento di Rolando Bianchi dalla Reggina al Manchester City che proprio in quegli anni cominciava a destreggiarsi nel football che conta e che sarebbe poi destinato a divenire il top club che conosciamo oggi.
Per queste ragioni le prime tre cose fatte a Manchester al mio arrivo coincidono probabilmente con le prime 3 icone per cui la città è universalmente conosciuta:
1 – Il Manchester United con immancabile visita all’Old Trafford:
2 – La Rivoluzione Industriale così come l’abbiamo studiata nei libri di storia la possiamo osservare in ciò che resta del rosso delle fabbriche e dei musei cittadini;
3 – Gli Oasis che con la loro musica hanno fatto rivoluzione negli animi della nostra generazione. Non ho potuto trattenermi dall’andare a scoprire la casa dove i fratelli Gallagher sono cresciuti o le location dove furono girati i video del loro primo album Definitely Maybe.
Liam e Noel Gallagher, ultimamente forse non si amano tanto tra loro ma entrambi amano alla follia il Manchester City. Lo stesso Guardiola, nella sua esperienza da allenatore ha deciso di far suonare il cult “Champagne Supernova” prima di ogni match dei citizens all’Etihad Stadium. (forse solo Venditti a Roma e con la Roma può rendere l’idea).
I Gallagher nascono con la fede del City. I fratelli non hanno un carattere facile e questo è risaputo e chissà che crescere in un contesto dove è l’altra squadra, lo United, la più forte non abbia davvero influito sulla personalità delle due rockstar. Sono tifosi veri i Gallagher e si vantano di quando, prima di diventare famosi, avevano avuto modo di prendere di mira le macchine di Eric Cantona e Paul Ince (e non certo per portarle al lavaggio).
Oppure di quando, ormai ricchi e famosi, prima della ricostruzione dello stadio riuscirono ad accaparrarsi un pezzo di tribuna, qualche zolla ed una delle due porte.
Liam Gallagher: “Le 10 cose che odio di più? Il Manchester Utd. Il Manchester Utd. Il Manchester Utd. Il Manchester Utd. Il Manchester Utd. Il Manchester Utd. Il Manchester Utd. Il Manchester Utd. Il Manchester Utd. Il Manchester Utd”
Il legame tra gli Oasis ed il Calcio non si esaurisce con l’amore verso il City.
Noel si vanta di essere stato il portafortuna di Del Piero e dell’Italia nel mondiale vinto dagli azzurri in Germania nel 2006. Dichiara che Alessandro Del Piero è un grande amico e che l’ex capitano della Juve sarebbe corso verso di lui in tribuna dopo il 2 a 0 della semifinale alla Germania. Di sicuro Del Piero nel novembre dello stesso anno apre il concerto di Noel a Milano e dichiara di essere un loro grande fan oltre che felicissimo di aver conosciuto personalmente la Band.
Sempre Noel, e sempre nel 2006 ha confessato che durante una festa, in preda ai fiumi dell’alcool, è arrivato ad offrire di tasca propria un ingaggio di oltre 11 milioni di Euro a Paolo Maldini.
Il leader della band lo racconta così dalle pagine del giornale The Mirror:
“Ero ubriaco e in quel momento gli ho detto che se mi avesse promesso di giocare per il ‘City’ gli avrei dato 150.000 sterline a settimana” – aggiungendo anche che il suo manager lo aveva poi chiamato preoccupato perché a quanto pare – “Maldini aveva preso sul serio la mia proposta, quindi ho dovuto chiamarlo per dire che scherzavo”. Questa invece la versione dell’ex rossonero a riguardo: “Non ho mai incontrato, né di persona né telefonicamente, il leader degli Oasis, né tanto meno il suo manager”.
I fratelli Gallagher hanno un rapporto molto speciale anche con l’Argentina. Dalla prima visita degli Oasis nel paese nel 1998, i musicisti hanno costruito uno stretto legame con i loro fan che continua ancora oggi, nonostante la rottura della band nel 2010.
L’arrivo di Tevez ai Citizens nel 2009, con ovvia relazione di amicizia con i fratelli Gallagher, ha inoltre contribuito all’ammirazione di Noel e Liam per i colori del Boca Juniors!
Da anni ormai, dopo la loro separazione, si rincorrono con frequenza le voci di una Reunion. Ed ogni volta la rete ed i social sprigionano un’euforia indescrivibile a testimonianza di un seguito che gli Oasis hanno (o avrebbero) ancora oggi.
Ho dunque deciso di colmare il vuoto e la delusione della mancata visita in Italia, e giocare con la formazione storica del Gruppo individuando 5 giocatori della nostra Serie A che potrebbero mettere in piedi l’Oasis Tribute Band Serie A Official.
Mattia Perin / Liam Gallagher.
Stile tutto british per il frontman della Juve. Da buon portiere ha quel filo di pazzia e di carattere che gli permette di affrontare la folla con l’audacia del vero Liam Gallagher.
Paolo De Ceglie / Noel Gallagher
Sono stato molto indeciso su questo abbinamento, ma alla fine Tonali, malgrado la giovane età, gioca in una grande squadra dove ci sono profili di calciatori con una personalità, al momento, più forte della sua. Un po’ come nel rapporto tra i veri Noel e Liam!
Goran Pandev / Paul Arthurs
Frequentano sicuramente lo stesso parrucchiere. Stesso sguardo, stesso stile, stesso cinismo sotto porta o sotto palco…
Roger Ibanez / Alan White Oasis
Ibanez da buon batterista alla Alan White batte le zone del campo di sua competenza dando il suo ottimo supporto al resto della band giallorossa. Tanti anni di militanza nella squadra della capitale è ormai un uomo di fiducia, così come lo è stato lo stesso white per la band di manchester. E, forse, qualcuno sa già che sotto l’omonimo marchio Ibanez, l’azienda giapponese Hoshino Gakki produce chitarre e bassi, sia elettrici che acustici…
Davide Calabria / Paul McGuigan
Diciamo la verità: oltre una vaga somiglianza non abbiamo molto da dire. Mcguigan anche lui come i Gallagher è invece un grande tifoso del Manchester City.
Ho conosciuto la “Veronica” di Zidane e rimasto stregato dal Superclasico di Buenos Aires . Seguo più gli eventi sportivi da divano che quelli mondani da drink in mano.
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